Da qualche giorno, non so perché, continuo a pensare a questa malformazione del polso che ho, e ho deciso di parlarne qui. Prima di farlo, mi sono letta pagine e pagine su internet, ma nessuna mi ha soddisfatto. Infatti, se fate una ricerca, vi troverete a leggere pagine scritte in "dottorese" in cui non si capisce nulla, pagine in cui questa malformazione viene descritta in tre righe e pagine in cui viene associata ad altre patologie importanti (Turner o Leri-Weill) che magari non avete e di conseguenza non vi ritrovate nel quadro clinico.
Io forse sbaglierò qualcosa, ma questa è la mia storia.. imperfetta.
Verso i 9/10 anni, dopo una brutta caduta sui pattini da ghiaccio in cui mi sono fatta tutta la pista sulla pancia arrivando al muretto di recizione sbatendo violentemente il braccio destro ma senza essermi fatta nulla se non una gran botta, ho cominciato a lamentare di tanto in tanto, dolore al polso, ho fatto delle radiografie, ma tutto era a posto.
A 11/12 anni comincio a fare pallavolo e il dolore aumenta sia di intensità che di frequenza. Vista l'attività sportiva e il tipo di dolore, mi viene diagnosticata una tendinite che però non passa, ne con vari antidolorifici e antinfiammatori, ne con l'interruzione della pallavolo. Alla fine delle medie il dolore era forte e costante e la mobilità della mia mano compromessa: non riuscivo nemmeno a tagliarmi una bistecca.
Inizio il liceo artistico e ormai il mio polso è talmente compromesso che al secondo anno rimango 4 mesi senza poter ne scrivere ne tantomeno disegnare. Nel frattempo continuo a fare radiografie e ecografie, la diagnosi è sempre tendinite, ma mi viene anche detto che nell'ecografia non la vedono. Ormai il mio braccio destro è solo un'appendice del mio corpo. Per fortuna sono ambidestra e tante cose riesco a farle con la sinistra. Ormai rassegnata a una vita di dolore (mi svegliavo di notte in lacrime) e praticamente senza poter usare una mano, mia mamma mi propone di fare un'ultima visita da un nuovo ortopedico all'ospedale Gaetano Pini di Milano. Li incontro il dottor Ugo Dacatra. Prende una radiografia di qualche anno prima, gli dà una veloce occhiata e dice:"ecco qui, hai il Morbo di Madelung, vedi?". Vedo? Cosa devo vedere? Mi spiega che ho una rara malformazione genetica, ereditaria, femminile, bilaterale e degenerativa. Praticamente l'ulna, osso dell'avambraccio, è curvato in maniera anomala e spinge in fuori l'altro osso, il radio (che si vede anche semplicemente guardandomi il braccio, ma io ho sempre pensato che si vedeva perché ero magra) e sfrega contro il semilunare del metacarpo (ovvero contro l'ossicino centrale della mano) che è già corroso per metà. Mi dice che devo essere operata perché rischio di non poter più utilizzare la mano. Mi spiega che è una malformazione strana perché ci si nasce ma ci sono persone che non sanno di averla finché non si subisce un trauma (una botta, una rottura, un uso eccessivo) che fa innescare il processo degenerativo. E finché non mi farà male, quindi non sarà partito il processo degenerativo, il braccio sinistro potrà non essere operato.
sabato 31 maggio 2014
sabato 24 maggio 2014
La Rotonda della Besana
Oggi vorrei parlare di un posto a me caro, dove, da ragazzina, passavo bei pomeriggi in compagnia dei miei amici: La Rotonda della Besana.
In realtà parlerò di questo luogo in 2 distinti post: in questo ne farò un ritratto più storico, nel prossimo (settimana prossima) uno su come è oggi, ovvero un museo dedicato ai bambini.
La rotonda si trova in via Besana, zona Piazza Cinque Giornate. E' un edificio tardo barocco con al suo interno una chiesa, oggi sconsacrata, dedicata a San Michele, e tutto attorno un porticato a segmenti d'arco e mattone a vista che circonda un parco.
La Rotonda nasce come fossa cimiteriale dell'Ospedale Maggiore. Fin dalla sua nascita nel 1456, l'Ospedale fu dotato di un'area cimiteriale in cui seppellire i deceduti al suo interno. Alla fine del XVII secolo, il sepolcro si rilevò insufficiente e inadeguato alle sue esigenze igieniche. Si decise, quindi, di costruirne un altro in un terreno nei pressi delle mura di Porta Tosa (Porta Vittoria - oggi Piazza Cinque Giornate) e nel 1969 venne edificato il nuovo cimitero con la chiesa di San Michele ai Nuovi Sepolcri. Per collegarlo all'Ospedale, fu costruito un ponte sulla cerchia dei navigli nei pressi dell'ingresso posteriore, in Via Francesco Sforza, di cui tuttora è visibile la Porta della Meraviglia. Poiché anche i vasti ossari collocati nei sotterranei della chiesa divennero insufficienti, nel 1719 venne realizzato il porticato circostante, terminato nel 1731. Il complesso era allora noto come "Foppone dell'Ospedale", dalla voce milanese "foppa" significante appunto "fossa", con cui venivano denominati i cimiteri di Milano. Vi furono sepolte quasi centocinquantamila persone. La chiesa fu progettata dall'Architetto Attilio Arrigoni e il porticato da Francesco Croce con il contributo dell'ingegnere Carlo Francesco Raffagno. Dopo il 1792 l'edificio venne dismesso, in seguito alla legislazione sanitaria austriaca che imponeva di spostare i cimiteri fuori dalla cerchia cittadina. Nel 1807, durante la dominazione napoleonica, l'architetto Luigi Cagnola ideò un progetto per trasformare il complesso in Pantheon del Regno Italico di cui Milano era capitale. Con la caduta di Napoleone e la riannessione all'Austria, il progetto fu accantonato. Fu di volta in volta caserma, fienile, cronicario, lavanderia dell'ospedale fino al 1940; seguì un periodo di degrado, che ebbe fine con l'acquisto da parte del Comune di Milano e la sua totale ristrutturazione.
Oggi è sede del Muba (Museo dei Bambini) e presto con la Scuola Materna per cui lavoro, andremo a visitarlo..quindi il museo ve lo racconterò la prossima volta!
In realtà parlerò di questo luogo in 2 distinti post: in questo ne farò un ritratto più storico, nel prossimo (settimana prossima) uno su come è oggi, ovvero un museo dedicato ai bambini.
La rotonda si trova in via Besana, zona Piazza Cinque Giornate. E' un edificio tardo barocco con al suo interno una chiesa, oggi sconsacrata, dedicata a San Michele, e tutto attorno un porticato a segmenti d'arco e mattone a vista che circonda un parco.
La Rotonda nasce come fossa cimiteriale dell'Ospedale Maggiore. Fin dalla sua nascita nel 1456, l'Ospedale fu dotato di un'area cimiteriale in cui seppellire i deceduti al suo interno. Alla fine del XVII secolo, il sepolcro si rilevò insufficiente e inadeguato alle sue esigenze igieniche. Si decise, quindi, di costruirne un altro in un terreno nei pressi delle mura di Porta Tosa (Porta Vittoria - oggi Piazza Cinque Giornate) e nel 1969 venne edificato il nuovo cimitero con la chiesa di San Michele ai Nuovi Sepolcri. Per collegarlo all'Ospedale, fu costruito un ponte sulla cerchia dei navigli nei pressi dell'ingresso posteriore, in Via Francesco Sforza, di cui tuttora è visibile la Porta della Meraviglia. Poiché anche i vasti ossari collocati nei sotterranei della chiesa divennero insufficienti, nel 1719 venne realizzato il porticato circostante, terminato nel 1731. Il complesso era allora noto come "Foppone dell'Ospedale", dalla voce milanese "foppa" significante appunto "fossa", con cui venivano denominati i cimiteri di Milano. Vi furono sepolte quasi centocinquantamila persone. La chiesa fu progettata dall'Architetto Attilio Arrigoni e il porticato da Francesco Croce con il contributo dell'ingegnere Carlo Francesco Raffagno. Dopo il 1792 l'edificio venne dismesso, in seguito alla legislazione sanitaria austriaca che imponeva di spostare i cimiteri fuori dalla cerchia cittadina. Nel 1807, durante la dominazione napoleonica, l'architetto Luigi Cagnola ideò un progetto per trasformare il complesso in Pantheon del Regno Italico di cui Milano era capitale. Con la caduta di Napoleone e la riannessione all'Austria, il progetto fu accantonato. Fu di volta in volta caserma, fienile, cronicario, lavanderia dell'ospedale fino al 1940; seguì un periodo di degrado, che ebbe fine con l'acquisto da parte del Comune di Milano e la sua totale ristrutturazione.
Oggi è sede del Muba (Museo dei Bambini) e presto con la Scuola Materna per cui lavoro, andremo a visitarlo..quindi il museo ve lo racconterò la prossima volta!
domenica 4 maggio 2014
Bambinfestival
Vorrei segnalare un evento che si terrà a Pavia dal 17 maggio al 1 giugno 2014: Bambinfestival
Riportando ciò che c'è scritto sul sito "il primo e unico Festival della città di Pavia interamente dedicato ai bambini e alle bambine, realizzato grazie alla sinergia e collaborazione di oltre 100 associazioni ed enti non profit che, muovendosi con un obiettivo comune, hanno deciso di offrire ai bambini e alle loro famiglie un ricco ed interessante programma di iniziative.
Un Festival dedicato ai bambini, ai loro insindacabili diritti ed agli strumenti culturali ed artistici per promuoverli e diffonderli: l’animazione, il gioco, il teatro , la musica, lo sport, la lettura, l’arte, ecc.."
Ho letto il programma e sinceramente, per quel che riguarda me e K., non ho trovato molto che mi garbasse. Le uniche cose a cui vorrei partecipare sono:
Riportando ciò che c'è scritto sul sito "il primo e unico Festival della città di Pavia interamente dedicato ai bambini e alle bambine, realizzato grazie alla sinergia e collaborazione di oltre 100 associazioni ed enti non profit che, muovendosi con un obiettivo comune, hanno deciso di offrire ai bambini e alle loro famiglie un ricco ed interessante programma di iniziative.
Un Festival dedicato ai bambini, ai loro insindacabili diritti ed agli strumenti culturali ed artistici per promuoverli e diffonderli: l’animazione, il gioco, il teatro , la musica, lo sport, la lettura, l’arte, ecc.."
Ho letto il programma e sinceramente, per quel che riguarda me e K., non ho trovato molto che mi garbasse. Le uniche cose a cui vorrei partecipare sono:
- Giovedì 29 maggio ore 17.00: "Io credo nelle fate". Laboratorio di animazione e manualità. Piccoli racconti accompagnati da giochi e suggestioni visive e sensoriali per entrare nel magico mondo delle fate. Creazione di una lanterna delle fate realizzata con vasetti di vetro e polvere fluorescente. Adatto ai bambini dai 3 ai 6 anni. Prenotazione obbligatoria.
- Domenica 1 giugno (ma lo fanno anche il 25 maggio) ore 10.00: "Se tu fossi.. un re o una regina! Alla scoperta del Castello Visconteo." Percorso di visita esperienziale rivolto alle famiglie con bambini, per conoscere il castello tramite una borsa-kit contenente mappe, giochi, indovinelli. Adatto ai bambini dai 3 agli 11 anni. Prenotazione obbligatoria.
Fai: via lattea
Oggi, con nonna Laura e K., siamo andate al Castello Sforzesco di Milano dove si teneva una manifestazione chiamata Via lattea organizzata dal FAI. Eravamo andate per vedere gli aquiloni, ma siamo arrivate troppo tardi e in realtà il volo si teneva in piazza Duomo (la nonna aveva letto male!). In ogni caso c'erano le bancarelle con prodotti agricoli e biologici e ci siamo quindi fatte comunque un giro, preso un palloncino, comprato gallette di riso e mais (K. le ha assaggiate e me le ha fatte comprare..se ne è mangiata quasi un pacco!) e pistilli di zafferano! Non sono una maniaca del biologico e roba del genere, ma mi piacciono le cose buone e se ne trovo a buon prezzo le compro!
Comunque settimana prossima ci sarà un'altra manifestazione, ma questa volta sul naviglio della Martesana, tra Cernusco e Gorgonzola. Chissà, magari ci andremo!
Comunque settimana prossima ci sarà un'altra manifestazione, ma questa volta sul naviglio della Martesana, tra Cernusco e Gorgonzola. Chissà, magari ci andremo!
Soncino Fantasy
Musicanti del Soncino Fantasy |
Un pò di giardinaggio: la surfinia o petunia
Surfinia e petunia del mio balcone |
Infatti il mio non è affatto un pollice verde, bensì nero, molto nero: riesco a far morire piante grasse, piante acquatiche..insomma, tutto! Tranne lei, la Surfinia o Petunia (la differenza sta che la prima è cascante mentre la seconda no)
Mi è stata regalata 2 anni fa ed è stato amore a prima vista! I fiori sono grandi, tanti e dai colori sgargianti e vivaci. Quella prima pianta era di un bel viola, poi ne ho avute di un bel rosso porpora con striature gialle e ora le ho di tutti i tipi (sempre sui toni del viola, colore preferito della mia bimba!).
Su tutti i siti di giardinaggio, troverete che la Surfinia (o Petunia) va tenuta non troppo al sole e arricchito il suo terriccio con del concime..bene, io ce l'ho in pieno sole e non utilizzo nessun concime. Semplicemente la annaffio ogni giorno con un pochino d'acqua e tiro via i fiori secchi semplicemente strappandoli via (se effettivamente sono secchi e da tirar via, verranno via senza fatica, altrimenti troverete una certa resistenza e quindi non andranno tolti). Unico neo: alla fine della stagione estiva è praticamente morta, soprattutto al ritorno dalle vacanze, e la devo buttare per poi ricomprarla l'anno dopo. Ma non costa molto, fra i 3 e i 7 euro.
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