Avete provato, ultimamente, a cercare casa in affitto in una città universitaria come quella dove vivo io? Praticamente impossibile, soprattutto se, come me, avete un budget limitato. Per questioni economiche (ovvero, spendevo troppo), ho deciso, dopo 3 anni di vita in campagna, di tornare a vivere in città. Città, che tra l'altro, non è la mia natale e che non amo particolarmente. Ma poco importa. Con 500 Euro di affitto, una bolletta di circa 120/150 Euro di riscaldamento autonomo e 250/300 Euro di benzina al mese, capite bene che di soldi non ne rimanevano praticamente. Così abbiamo deciso di tornare in città: come minimo risparmiavamo i soldi della benzina! Ma visto che eravamo in vena di risparmio, abbiamo deciso di cercare una casa ad un costo massimo di 400/450 spese condominiali comprese (che qui vanno spesso dai 700 ai 2200 euro all'anno!). Capite bene che, da un appartamento in campagna a 500 Euro al mese con salone doppio, cucina semiabitabile, 2 camere e 2 bagni, a uno in città a 400, saremmo dovuti scendere a compromessi e ridurre gli spazi. Peccato che qui, essendo una città universitaria, a quel prezzo si trovano solo appartamenti per studenti o monolocali da 30 mq.
Finalmente, dopo svariati giorni di ricerca, ne individuo quattro. Due non mi rispondono. Ne restano altri due: uno è un po' piccolino, 47 mq, l'annuncio parla di una sala con cucina, camera e bagno, ma nelle foto manca la parte della sala (si vede solo la cucina) e il bagno. Ma è stravicino al mio lavoro, potrei andarci a piedi e decidiamo di andarlo a vedere. Se quelli erano 47 mq, io sono la regina Elisabetta!! La sala non esisteva, si accedeva direttamente ad una cucina abitabile ma ridotta ai minimi termini con uno spazio appena sufficiente per un tavolino per 2, da li ad una camera di normali dimensioni e da questa ad un bagno che non ho visto. Casa scartata.
L'altra era un po' più grande, 60 mq, ma dalle foto non si capiva bene la strana disposizione. Era una vecchia casa di corte (tipica costruzione lombarda), da cui dall'ingresso si accedeva ad una grande cucina con camino e un piccolo bagno di servizio, salendo una scala a chiocciola si saliva al piano superiore con un piccolo salottino, un bel bagno ed una camera ed infine, salendo ancora, ad un piccolo sottotetto. Carina, ci piace, è particolare e ci stiamo e il prezzo è ottimo: 400 Euro al mese senza spese condominiali perché non ce ne sono! Tutto perfetto. Se non per i soldi da sborsare in anticipo: 1200 euro di cauzione più la prima mensilità. Ma caspiterina, in un periodo di crisi come questo, chi diavolo ce li ha tutti quei soldi??? Sono qui che faccio la spesa facendo i calcoli su tutto per starci dentro ai 10 Euro che ho a disposizione e so di non essere l'unica, al supermercato ne vedo tanti come me, che magari hanno fatto male i calcoli e alla cassa devono lasciare giù mezza spesa..e mi vengono chiesti 1200 Euro! Magari li avessi!
E la cosa bella, è che nei vari annunci che ho visto, ho trovato gente che per affittare chiedeva all'eventuale inquilino la busta paga, le referenze, le referenze bancarie..ma mica stiamo chiedendo un mutuo!! Mi sembra assurdo.
domenica 5 ottobre 2014
domenica 28 settembre 2014
Gardaland
Per festeggiare il 5° compleanno di K., abbiamo deciso di portarla a Gardaland. Abbiamo trovato una promozione su Groupon a 27.50 Euro cad., contro i 34.00 Euro del costo del biglietto intero, più un biglietto preso all'Esselunga coi punti. Arrivati a Peschiera del Garda dopo un'oretta e mezza, ci siamo catapultati nel magico mondo di Gardaland! K. era entusiasta: tutti quei colori, quei giochi..
L'ultima volta io e G. ci eravamo andati per il mio compleanno nell'inverno 2006 e da allora sono cambiate molte cose e molti giochi.
Bella la zona dedicata ai piccini, PrezzemoloLand, con scivoli e altalene, tappeti elastici e giochi acquatici.
Carina la zona, sempre dedicata ai bimbi, con l'albero di Prezzemolo, gli aeroplanini, la fattoria.
Il resto è per lo più per i più grandi, ma i gommoni delle Jungle Rapid sono stati divertentissimi ed entusiasmanti!!
Insomma, tutto molto bello, come è sempre e da sempre Gardaland! Ma..ora sembra un grande e maestoso Luna Park: è pieno di chioschi con giochi tipo la pesca delle paperelle, il lancio sui barattoli ecc..TUTTO A PAGAMENTO EXTRA! Esempio: pesca di 4 paperelle 3 Euro! Un furto! Già pago 34 Euro per entrare e devo pure pagare altri soldi per fare quei giochi che piacciono proprio ai più piccoli??? Non esiste! Per fortuna K. è una bimba saggia e non capricciosa e abbiamo fatto solo la pesca delle paperelle (che in un Luna Park normale costa molto meno!), ma mi immagino altre famiglie con magari 2/3 figli..ci lasciano giù tranquillamente mezzo stipendio. Non lo trovo ne giusto ne corretto, soprattutto in questo periodo di crisi.
L'ultima volta io e G. ci eravamo andati per il mio compleanno nell'inverno 2006 e da allora sono cambiate molte cose e molti giochi.
Bella la zona dedicata ai piccini, PrezzemoloLand, con scivoli e altalene, tappeti elastici e giochi acquatici.
Carina la zona, sempre dedicata ai bimbi, con l'albero di Prezzemolo, gli aeroplanini, la fattoria.
Il resto è per lo più per i più grandi, ma i gommoni delle Jungle Rapid sono stati divertentissimi ed entusiasmanti!!
Insomma, tutto molto bello, come è sempre e da sempre Gardaland! Ma..ora sembra un grande e maestoso Luna Park: è pieno di chioschi con giochi tipo la pesca delle paperelle, il lancio sui barattoli ecc..TUTTO A PAGAMENTO EXTRA! Esempio: pesca di 4 paperelle 3 Euro! Un furto! Già pago 34 Euro per entrare e devo pure pagare altri soldi per fare quei giochi che piacciono proprio ai più piccoli??? Non esiste! Per fortuna K. è una bimba saggia e non capricciosa e abbiamo fatto solo la pesca delle paperelle (che in un Luna Park normale costa molto meno!), ma mi immagino altre famiglie con magari 2/3 figli..ci lasciano giù tranquillamente mezzo stipendio. Non lo trovo ne giusto ne corretto, soprattutto in questo periodo di crisi.
domenica 31 agosto 2014
La Città della Domenica - Perugia
Viaggio fuori porta delle nostre vacanze marchigiane: Perugia, più precisamente alla Città della Domenica. Non avremmo mai pensato di andarci, se non fosse stato per un coupon acquistato su groupon. Da dove ci trovavamo noi, dista circa 1 ora e mezza e la strada è brutta, piena di buche e vecchia. Il parco Città della Domenica è stato il primo parco divertimenti d'Italia.
Dal sito: "Fu ideato e realizzato alla fine degli anni ’50 da Mario Spagnoli imprenditore perugino figlio di Luisa Spagnoli (la donna che ha inventato i Baci Perugina e creato l’omonima casa di moda).
Originariamente denominata “Monte Pulito” per via della mancanza di vegetazione, la collina è stata rigenerata e resa produttiva attraverso operazioni di dissodamento condotte con cariche esplosive.
In principio vi fu impiantato un uliveto. In seguito, sulla sommità della collina, in posizione strategica e panoramica, fu realizzata una Country House con tiro a piattello, punto di ritrovo per le gite fuori porta del fine settimana.
Poco alla volta, il parco si popolò di attrazioni per bambini (Fort Apache, Cavallo di Troia e le case delle fiabe) che così potevano divertirsi in modo naturale mentre i genitori si rilassavano.
Sul belvedere venne posto l’ingresso, con parcheggio e ristorante.
Aperta definitivamente al pubblico nel 1963.
Fin dalla sua nascita, il parco era rivolto soprattutto ai bambini e per questo fu realizzato un percorso ispirato al mondo delle favole con numerose attrazioni: il Villaggio di Pinocchio, la casa di Cappuccetto Rosso, il Castello della Bella Addormentata, la casetta di Biancaneve e i sette nani…
Con la gestione di Mariella Spagnoli, subentrata al padre Mario nel 1977, il Parco si è volto più decisamente verso la conservazione di specie animali e l’educazione naturalistico ambientale senza però perdere il suo alone di fantasia e mistero.
Negli anni ’90 sono stati effettuati vasti interventi di rinnovamento ed è stato realizzato il Rettilario, all’interno della Torre di Darwin, dove sono stati ricreati habitat per alligatori, caimani, serpenti velenosi e giganti.
In occasione del cinquantesimo anniversario, è stata avviata un’operazione di rilancio introducendo nuove animazioni e nuove attrazioni."
Il problema di questo parco, grande, immerso in un grande bosco lussureggiante dove è possibile scorgere scoiattoli, è che è rimasto tale e quale agl'anni dell'apertura. I giochi sono vecchi, polverosi, pieni di ragnatele e un po' obsoleti (che per carità, hanno il loro fascino, ma van bene per un pubblico veramente giovane, sotto i 6 anni). L'altro problema, grande, è che secondo me gli animali, almeno alcuni, sono poco curati e un po' malconci, decisamente depressi. E lo staff abbastanza infelice e poco sorridente. Insomma, potrebbe essere un bellissimo posto se investissero un po' di soldi nella manutenzione e nella cura degli animali.
In ogni caso abbiamo passato una bellissima giornata e ci siamo divertiti, soprattutto K.
Dal sito: "Fu ideato e realizzato alla fine degli anni ’50 da Mario Spagnoli imprenditore perugino figlio di Luisa Spagnoli (la donna che ha inventato i Baci Perugina e creato l’omonima casa di moda).
Originariamente denominata “Monte Pulito” per via della mancanza di vegetazione, la collina è stata rigenerata e resa produttiva attraverso operazioni di dissodamento condotte con cariche esplosive.
In principio vi fu impiantato un uliveto. In seguito, sulla sommità della collina, in posizione strategica e panoramica, fu realizzata una Country House con tiro a piattello, punto di ritrovo per le gite fuori porta del fine settimana.
Poco alla volta, il parco si popolò di attrazioni per bambini (Fort Apache, Cavallo di Troia e le case delle fiabe) che così potevano divertirsi in modo naturale mentre i genitori si rilassavano.
Sul belvedere venne posto l’ingresso, con parcheggio e ristorante.
Aperta definitivamente al pubblico nel 1963.
Fin dalla sua nascita, il parco era rivolto soprattutto ai bambini e per questo fu realizzato un percorso ispirato al mondo delle favole con numerose attrazioni: il Villaggio di Pinocchio, la casa di Cappuccetto Rosso, il Castello della Bella Addormentata, la casetta di Biancaneve e i sette nani…
Con la gestione di Mariella Spagnoli, subentrata al padre Mario nel 1977, il Parco si è volto più decisamente verso la conservazione di specie animali e l’educazione naturalistico ambientale senza però perdere il suo alone di fantasia e mistero.
Negli anni ’90 sono stati effettuati vasti interventi di rinnovamento ed è stato realizzato il Rettilario, all’interno della Torre di Darwin, dove sono stati ricreati habitat per alligatori, caimani, serpenti velenosi e giganti.
In occasione del cinquantesimo anniversario, è stata avviata un’operazione di rilancio introducendo nuove animazioni e nuove attrazioni."
Il problema di questo parco, grande, immerso in un grande bosco lussureggiante dove è possibile scorgere scoiattoli, è che è rimasto tale e quale agl'anni dell'apertura. I giochi sono vecchi, polverosi, pieni di ragnatele e un po' obsoleti (che per carità, hanno il loro fascino, ma van bene per un pubblico veramente giovane, sotto i 6 anni). L'altro problema, grande, è che secondo me gli animali, almeno alcuni, sono poco curati e un po' malconci, decisamente depressi. E lo staff abbastanza infelice e poco sorridente. Insomma, potrebbe essere un bellissimo posto se investissero un po' di soldi nella manutenzione e nella cura degli animali.
In ogni caso abbiamo passato una bellissima giornata e ci siamo divertiti, soprattutto K.
Castello Pallotta di Caldarola
Una delle poche gite fatte, è stata al Caldarola, più precisamente al Castello Pallotta. Io e mio marito l'avevamo già visitato 6 anni fa, ma il resto della famiglia no, e quindi abbiamo deciso di andarci. La particolarità di questo castello, a differenza di molti altri, è che appartiene tutt'ora alla famiglia Pallotta ed è stato abitato fino a qualche decina di anni fa, per cui è perfettamente intatto. Girando per le sue stanze, arredate ancora coi mobili originali e di varie e poche, è possibile scorgere affianco ad un ritratto del '500, una foto degl'anno '40. La visita è esclusivamente con visita guidata (ma sperate che vi diano la guida giusta, quella che ci hanno dato quest'anno non mi è molto piaciuta, molto meglio e più precisa quella di 6 anni fa) e il costo del biglietto comprensivo della guida è di 8 Euro intero e 4 Euro per i minori dai 6 a i 18 anni. E non dimenticatevi di suonare la campanella all'ingresso per entrare!!
vacanze..nelle Marche
Foto scattata da noi con una normalissima compatta. |
Devo dire che il tempo è stato sempre bello ma non esageratamente caldo, il mare sempre calmo e pulito e le spiagge mai troppo affollate. La gente del posto si lamentava dell'affluenza a singhiozzo e del poco lavoro.
Quest'anno, al contrario degl'altri, non abbiamo potuto girare troppo causa portafoglio vuoto, ma quel paio di gite con schiscetta (x chi non è milanese: Pranzo al sacco con però pasta, cotolette ecc invece dei panini) nello zaino, sono state veramente carine! Il ritorno, però, un disastro: quasi 10 ore per fare Ancona-Milano! Uno strazio! Calcolando che avevamo figlia e gatti!
domenica 13 luglio 2014
Muba: il mercante di storie
Oggi volevo portare K. a vedere il Museo della scienza e della tecnica, ma lei mi ha chiesto di tornare al Muba. Essendo già a Milano, sta volta non avevo il "sovraprezzo" del viaggio, abbiamo solo dovuto prendere un normalissimo autobus per arrivarci. L'ingresso è costato 6 Euro per lei e 8 per noi adulti. Questa volta siamo state catapultate in una sorta di mercato magico in cui, in ogni chiosco, potevamo prendere oggetti con cui alla fine del percorso poter costruire una storia. I chioschi erano dei personaggi (con travestimenti vari e un cavalletto dove poi fare il ritratto), degl'animali (con pezzi di carta da incollare su un foglio fino a formare un animale reale o fantastico), delle emozioni (con tavolette sensoriali), dei luoghi e dei mezzi di trasporto (con cartoline rappresentanti vari posti e vari materiali rappresentanti mezzi di trasporto), dei mestieri (con vari oggetti), del titolo (con timbri e altro per creare e scrivere il titolo della storia) e delle pozioni (con spezie e erbe aromatiche). Giravamo con una cassetta della frutta in cui inserivamo tutti gli oggetti presi e creati. Alla fine del percorso c'era un'ultima bancarella, senza nulla, dove ci siamo messe ad esporre sia i nostri "pezzi di storia", sia la storia stessa raccontata da me mentre K. esponeva i vari pezzi.
Si può stare dentro quanto si vuole e raccontare quante storie si vuole, noi ne abbiamo raccontata una, ma abbiamo rifatto alcune attività che ci erano particolarmente piaciute (le tavolette sensoriali, gli animali e la pozione magica). Bellissima esperienza, dove anche gli adulti si devono mettere in gioco! K. si è divertita tantissimo! Anche se a mio avviso il costo del biglietto è troppo alto.
Si può stare dentro quanto si vuole e raccontare quante storie si vuole, noi ne abbiamo raccontata una, ma abbiamo rifatto alcune attività che ci erano particolarmente piaciute (le tavolette sensoriali, gli animali e la pozione magica). Bellissima esperienza, dove anche gli adulti si devono mettere in gioco! K. si è divertita tantissimo! Anche se a mio avviso il costo del biglietto è troppo alto.
Giornale di viaggio
Stavo smanettando su internet alla ricerca di immagini carine per creare la checklist per fare la valigia per mia figlia, e ho trovato questa cosa, a mio parire molto carina, soprattutto se i vostri figli sono un po' più grandicelli della mia: creare un giornale di viaggio delle vostre, ma soprattutto del bambino, vacanze! Si può fare sostanzialmente in due modi:
Preimpostarlo se avete poca fantasia o crearlo con il metodo dello scrapbooking.
Io credo che creerò delle pagine preimpostate da fare durante il viaggio per poi assemblare il tutto al nostro ritorno aggiungendo foto, decorazioni, biglietto di ingresso dei vari posti visitati e mappe varie (grande passione di K.)
Penso sia un modo carino e divertente per coinvolgere i nostri figli nel nostro viaggio, soprattutto se questo non è tutto mare e spiaggia! Buon divertimento!
- crearlo giorno per giorno fino ad avere un prodotto finito alla fine della vostra vacanza
- raccogliere impressioni, materiale e disegni e crearlo al ritorno dalla vacanza
Preimpostarlo se avete poca fantasia o crearlo con il metodo dello scrapbooking.
Io credo che creerò delle pagine preimpostate da fare durante il viaggio per poi assemblare il tutto al nostro ritorno aggiungendo foto, decorazioni, biglietto di ingresso dei vari posti visitati e mappe varie (grande passione di K.)
Penso sia un modo carino e divertente per coinvolgere i nostri figli nel nostro viaggio, soprattutto se questo non è tutto mare e spiaggia! Buon divertimento!
domenica 29 giugno 2014
Non abbandoniamo i nostri amici animali
Non esistendo significative analisi statistiche su questo squallido fenomeno; di certo, gli animali abbandonati ogni anno, e non solo d’estate, sono centinaia di migliaia, appartenenti a un incredibile numero di specie: cani, gatti, conigli nani, uccelli, pesci, criceti, tartarughe, furetti, iguana, porcellini d’India, serpenti, persino asini, maialini e piccoli coccodrilli.
Io dico sempre che sono nata con un gatto in braccio. Li ho sempre avuti: prima di nascere, quando sono nata, dopo essere nata, quando mi sono sposata e pure ora che ho una figlia. E sono sempre andata in vacanza. Quando ero piccola, con mia mamma si sceglieva di andare in campeggi in cui si potessero portare animali e all'epoca non erano molte le strutture. Oggi esistono anche alberghi, villaggi turistici, B&B, case vacanze e spiagge che consentono di portare il nostro amico a quattro zampe. Noi abbiamo regalato a K. un gattino trovatello (ne avevamo già due di gatti) e nonostante sia un rompipalle di prima categoria, un combina guai e un mangione, è comunque con noi e verrà con noi in vacanza.. come tutti gl'altri nostri gatti. Quando arriveremo nelle Marche, avremo in casa ben 9 gatti: 3 nostri, 3 di mia mamma e 3 del suo compagno. Se per la vita di tutti i giorni vi sconsiglierei un numero così elevato di gatti, per qualche settimana di ferie si può anche fare. Prendere un animale è una responsabilità, non solo civile, ma anche giuridica. Se non siete in grado di prendervela, non fatelo. E non regalatelo ai vostri bimbi come se fosse un giocattolo da buttare alla prima difficoltà, regalatelo solo se siete pronti a prendervene cura insieme al vostro bimbo, insegnandogli il rispetto che l'animale merita.
Se invece ne avvistate uno per strada, il comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente ha messo a disposizione il numero verde 800253608 per segnalarne la presenza.
Io dico sempre che sono nata con un gatto in braccio. Li ho sempre avuti: prima di nascere, quando sono nata, dopo essere nata, quando mi sono sposata e pure ora che ho una figlia. E sono sempre andata in vacanza. Quando ero piccola, con mia mamma si sceglieva di andare in campeggi in cui si potessero portare animali e all'epoca non erano molte le strutture. Oggi esistono anche alberghi, villaggi turistici, B&B, case vacanze e spiagge che consentono di portare il nostro amico a quattro zampe. Noi abbiamo regalato a K. un gattino trovatello (ne avevamo già due di gatti) e nonostante sia un rompipalle di prima categoria, un combina guai e un mangione, è comunque con noi e verrà con noi in vacanza.. come tutti gl'altri nostri gatti. Quando arriveremo nelle Marche, avremo in casa ben 9 gatti: 3 nostri, 3 di mia mamma e 3 del suo compagno. Se per la vita di tutti i giorni vi sconsiglierei un numero così elevato di gatti, per qualche settimana di ferie si può anche fare. Prendere un animale è una responsabilità, non solo civile, ma anche giuridica. Se non siete in grado di prendervela, non fatelo. E non regalatelo ai vostri bimbi come se fosse un giocattolo da buttare alla prima difficoltà, regalatelo solo se siete pronti a prendervene cura insieme al vostro bimbo, insegnandogli il rispetto che l'animale merita.
Se invece ne avvistate uno per strada, il comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente ha messo a disposizione il numero verde 800253608 per segnalarne la presenza.
Liquidi nel bagaglio a mano: normativa e consigli
Purtroppo non ho avuto molte occasioni per viaggiare e prendere aerei, ma quelle poche volte il problema dei liquidi mi ha tirata matta!!
Dal sito dell'ENAC
Cosa cambia dal 31 gennaio 2014 per il controllo dei liquidi (Regolamento (UE) 246/2013 del 19 marzo 2013)
A decorrere dal 31 gennaio 2014 entrano in vigore le nuove regole per il trasporto dei liquidi da portare in cabina.
I liquidi ammessi e le modalità di trasporto che il passeggero dovrà osservare sono specificati nel cartello informativo di seguito riportato
In Aeroporto
Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio:
- presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati come bagaglio a mano, affinché siano esaminati
- togliersi giacca e soprabito: essi verranno sottoposti separatamente ad ispezione
- estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi elettrici ed elettronici di grande dimensione per consentire il controllo separatamente rispetto al bagaglio a mano.
I liquidi comprendono:
- acqua ed altre bevande, minestre, sciroppi
- creme, lozioni ed oli
- profumi
- spray
- gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia
- contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, altre schiume e deodoranti
- sostanze in pasta, incluso dentifricio
- miscele di liquidi e solidi
- mascara
- ogni altro prodotto di analoga consistenza
Transito negli aeroporti comunitari per i passeggeri provenienti da scali extracomunitari
I liquidi acquistati presso duty-free shop di aeroporti extracomunitari (ossia situati al di fuori dell’Unione europea e al di fuori di Norvegia, Svizzera e Islanda) sono ammessi come bagaglio a mano se sigillati in appositi sacchetti (STEB) e contenenti la prova di acquisto. Negli scali di transito comunitari saranno sottoposti a controlli di sicurezza.
In aggiunta possono essere trasportati come bagaglio a mano:
- liquidi contenuti in un sacchetto di plastica da 1 litro richiudibile
- medicinali da utilizzare durante il viaggio e alimenti per neonati
In caso di dubbi, prima di intraprendere il viaggio è bene rivolgersi alla propria compagnia aerea o agente di viaggio.
In definitiva a noi poco cambia. Si potranno trasportare liquidi/gas/gel/creme/paste contenuti in contenitori di 100ml cad. fino ad un massimo di 1 litro (es: 10 contenitori da 100ml) chiusi in un unico sacchetto di plastica trasparente e richiudibile delle dimensioni di 20x20 cm.
Quindi in un sacchetto potremo metterci: shampoo, balsamo, bagnoschiuma, crema o olio solare, doposole, dentifricio, fondotinta, mascara, smalto e deodorante. In commercio esistono svariate bustine con o senza prodotti e di svariati prezzi, da 3 a 20 euro. Io ho acquistato delle bustine con all'interno vari contenitori vuoti in cui travasare i prodotti (es: shampoo, balsamo e bagnoschiuma sono facilmente travasabili). Esistono anche, venduti singolarmente, vari prodotti di marca in versione mignon come shampoo, deodorante, schiuma da barba ecc.. Vista la ristrettezza della quantità e dei prodotti trasportabili, il mio consiglio è quello di accordarsi col proprio compagno di viaggio: è inutile portare un bagnoschiuma, uno shampoo e un dentifricio a testa, portatene uno in due! In questo modo avrete spazio per la crema antirughe, il profumo e il colluttorio di cui non potete proprio fare a meno!
Dal sito dell'ENAC
Cosa cambia dal 31 gennaio 2014 per il controllo dei liquidi (Regolamento (UE) 246/2013 del 19 marzo 2013)
A decorrere dal 31 gennaio 2014 entrano in vigore le nuove regole per il trasporto dei liquidi da portare in cabina.
I liquidi ammessi e le modalità di trasporto che il passeggero dovrà osservare sono specificati nel cartello informativo di seguito riportato
In Aeroporto
Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio:
- presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati come bagaglio a mano, affinché siano esaminati
- togliersi giacca e soprabito: essi verranno sottoposti separatamente ad ispezione
- estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi elettrici ed elettronici di grande dimensione per consentire il controllo separatamente rispetto al bagaglio a mano.
I liquidi comprendono:
- acqua ed altre bevande, minestre, sciroppi
- creme, lozioni ed oli
- profumi
- spray
- gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia
- contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, altre schiume e deodoranti
- sostanze in pasta, incluso dentifricio
- miscele di liquidi e solidi
- mascara
- ogni altro prodotto di analoga consistenza
Transito negli aeroporti comunitari per i passeggeri provenienti da scali extracomunitari
I liquidi acquistati presso duty-free shop di aeroporti extracomunitari (ossia situati al di fuori dell’Unione europea e al di fuori di Norvegia, Svizzera e Islanda) sono ammessi come bagaglio a mano se sigillati in appositi sacchetti (STEB) e contenenti la prova di acquisto. Negli scali di transito comunitari saranno sottoposti a controlli di sicurezza.
In aggiunta possono essere trasportati come bagaglio a mano:
- liquidi contenuti in un sacchetto di plastica da 1 litro richiudibile
- medicinali da utilizzare durante il viaggio e alimenti per neonati
In caso di dubbi, prima di intraprendere il viaggio è bene rivolgersi alla propria compagnia aerea o agente di viaggio.
In definitiva a noi poco cambia. Si potranno trasportare liquidi/gas/gel/creme/paste contenuti in contenitori di 100ml cad. fino ad un massimo di 1 litro (es: 10 contenitori da 100ml) chiusi in un unico sacchetto di plastica trasparente e richiudibile delle dimensioni di 20x20 cm.
Quindi in un sacchetto potremo metterci: shampoo, balsamo, bagnoschiuma, crema o olio solare, doposole, dentifricio, fondotinta, mascara, smalto e deodorante. In commercio esistono svariate bustine con o senza prodotti e di svariati prezzi, da 3 a 20 euro. Io ho acquistato delle bustine con all'interno vari contenitori vuoti in cui travasare i prodotti (es: shampoo, balsamo e bagnoschiuma sono facilmente travasabili). Esistono anche, venduti singolarmente, vari prodotti di marca in versione mignon come shampoo, deodorante, schiuma da barba ecc.. Vista la ristrettezza della quantità e dei prodotti trasportabili, il mio consiglio è quello di accordarsi col proprio compagno di viaggio: è inutile portare un bagnoschiuma, uno shampoo e un dentifricio a testa, portatene uno in due! In questo modo avrete spazio per la crema antirughe, il profumo e il colluttorio di cui non potete proprio fare a meno!
Valigia: come farla
O meglio, come la faccio io! Sono la tipica donna che si porta dietro quasi tutto l'armadio e ogni volta impazzisco per far stare dentro tutto alla valigia, ma alla fine ci riesco sempre e non lascio nulla a casa! Ma come fare? Il mio consiglio è sempre quello di scegliere indumenti abbinabili fra loro, facilmente lavabili e non stirabili. I leggins, per esempio, sono un'indumento poliedrico, facilmente abbinabili, utilizzabili sia per un abbigliamento sportivo che per uno un po' più carino, e non necessitano di stiratura. Il mio consiglio è:
- sul fondo, nelle pieghe create dalla struttura delle rotelle, la biancheria intima (slip, reggiseni e calze), costumi da bagno e cinture
- poi il telo mare, in modo da creare una superficie uniforme sul fondo. Io ne ho comprati per tutta la famiglia di quelli in microfibra a 5 euro cad. al mercato . Sono comodissimi, asciugano in fretta, sono colorati e occupano pochissimo spazio
- pantaloni lunghi su un lato, piegati in due o tre. Sopra di essi pantaloncini e leggins
- al centro, magliette e top
- sull'altro lato, le scarpe, chiuse nei sacchetti.
- sopra a tutto i maglioncini.
- chiudere i cinturini e sopra di essi mettere gli indumenti più delicati come gonne, vestiti e giacche.
- una volta chiuse i cinturini che tengono i vestiti, si creano degli spazi laterali, utilizzateli per le cose piccole (piastra per capelli, macchina fotografica, cavi caricabatterie vari ecc)
sabato 28 giugno 2014
La valigia dei bambini 2
Premetto che sia per una questione economica che "ideologica", non acquisto mai cose futili e, soprattutto per quel che riguarda mia figlia, cose con qualche personaggio della TV che costa il doppio di altre senza personaggi (borsette, abiti, ciabattine..),ma mi sembrava carino postarvi queste cose. Navigando su internet, un po' di tempo fa, avevo trovato un'immagine di una valigia che mi aveva incuriosita e divertita. Si tratta di una valigia pensata per i bambini, molto colorata, della ditta americana Trunki. Oltre a essere colorata e divertente, è anche dotata di rotelle ed è cavalcabile, come si capisce dalla foto. Il costo sul sito è di 40 dollari, ma lo potete trovare anche su amazon. Il realtà io e mio marito abbiamo fatto "cavalcare" a K. il nostro normalissimo trolley durante l'ultimo viaggio fatto in albania, e lei si è divertita moltissimo.
Un'altra valigia che ho trovato è la Colored Suitcase by Marcial Ahsayane, di cui, però, non ho trovato il prezzo (che dubito, comunque, essere economico). E' una valigia con, sul retro, una lavagna su cui poter disegnare. Utile per le lunghe attese in aereoporto o per i lunghi viaggi. Ma come dicevo in un precedente post, nella valigia di mia figlia non mancano mai album da disegno e matite.. sicuri, quindi che serva veramente?
Un'altra valigia che ho trovato è la Colored Suitcase by Marcial Ahsayane, di cui, però, non ho trovato il prezzo (che dubito, comunque, essere economico). E' una valigia con, sul retro, una lavagna su cui poter disegnare. Utile per le lunghe attese in aereoporto o per i lunghi viaggi. Ma come dicevo in un precedente post, nella valigia di mia figlia non mancano mai album da disegno e matite.. sicuri, quindi che serva veramente?
La valigia dei bambini
Ieri nella scuola materna in cui lavoro, abbiamo fatto la festa di fine hanno, bellissima e i miei bimbi bravissimi!! Ma con la fine dell'anno scolastico (anche se la scuola dove lavoro non chiuderà), è inevitabile parlare di vacanze! E dei suoi preparativi. Ma come fare quando ci sono dei bambini? Beh, il mio consiglio è sempre quello di trattare i bambini, anche i più piccoli, alla pari, coinvolgendoli in tutto. Parlate con loro del posto e delle persone con cui andrete, se ne avete la possibilità fategli vedere delle immagini, delle foto e pensate e decidete insieme cosa andare a visitare, ovviamente anche in base all'età del bimbo (forse una mostra di quadri non sarà di suo interesse a 2 anni, magari meglio uno zoo o una fattoria didattica). E al momento di fare la valigia? Fatela con loro!! Create una lista, con disegni e immagini, di cose che il bimbo/bimba dovrà portare: in questo modo il bimbo capirà da solo cosa dovrà prendere e si divertirà e farvi spuntare la lista!! Il mio consiglio è quello di prendere cose abbinabili fra loro..di solito i bimbi hanno preferenze di colore, quindi non dovrebbe essere difficile fare una valigia con abiti a prevalenza rosa, azzurra, verde ecc..
Preferiti abiti freschi e facilmente lavabili a quelli di pizzo e merletti che "non ha mai messo e magari si va a cena fuori ed è così carino..e poi è un regalo della zia Ada". Fategli anche scegliere i giochi da portare, non molti tanto li userà solo quando sarà in casa/albergo/campeggio, ma, per esempio, nella vagilia di mia figlia non mancano mai un album da colorare con relative matite/pennarelli, un libro da leggere insieme, una palla gonfiabile e un peluches.. oltre, ovviamente, ai giochi da spiaggia! Quest'anno le ho preso un kit da spiaggia per fare i pasticcini di sabbia! E' carino perché si può usare sia a casa, sia in spiaggia usando i pasticcini di plastica come formine. Comprato da Toys per meno di 10 Euro. E.. Buoni preparativi!!!
Preferiti abiti freschi e facilmente lavabili a quelli di pizzo e merletti che "non ha mai messo e magari si va a cena fuori ed è così carino..e poi è un regalo della zia Ada". Fategli anche scegliere i giochi da portare, non molti tanto li userà solo quando sarà in casa/albergo/campeggio, ma, per esempio, nella vagilia di mia figlia non mancano mai un album da colorare con relative matite/pennarelli, un libro da leggere insieme, una palla gonfiabile e un peluches.. oltre, ovviamente, ai giochi da spiaggia! Quest'anno le ho preso un kit da spiaggia per fare i pasticcini di sabbia! E' carino perché si può usare sia a casa, sia in spiaggia usando i pasticcini di plastica come formine. Comprato da Toys per meno di 10 Euro. E.. Buoni preparativi!!!
domenica 15 giugno 2014
Zoom Torino
Sempre con la scuola materna/asilo nido in cui lavoro, ieri siamo andati in gita, con anche i genitori, allo Zoom di Torino. Per noi, che veniamo da Pavia, il viaggio è stato lungo e dispendioso, ma essendo un gruppo numeroso e avendo anticipatamente prenotato, abbiamo almeno risparmiato sul biglietto pagandolo 14.50 Euro cad. (bambini sopra i 3 anni compresi), invece di 20 Euro per gli adulti e 15 Euro per i bambini fra i 2 e gli 11 anni.
Lo Zoom, chiamato Bioparco, non è altro che uno zoo con poche barriere. Ma sinceramente non l'ho trovato migliore di altri zoo in cui sono stata (zoo safari di Pombia, zoo di Falconara..). Sono carini gli allestimenti ed è pieno di punti ristoro di vario tipo come kebab, pizzeria, ristorante, buffet e zone per il pranzo al sacco con tavoli e panche. Ci sono anche 3 negozi di souvenir. La cosa carina, che però noi non abbiamo fatto, è la zona piscina, la Bolder Beach, che prevede un biglietto a parte. E' una vera e propria piscina, con tanta sabbia e un allestimento fantastico. Di carino ha dei punti di osservazione dove, attraverso dei vetri, si possono ammirare i pinguini e la vasca dell'ippopotamo con la sensazione, quindi, di nuotare con loro. A K., mia figlia, è piaciuto comunque moltissimo e questa è la cosa importante!
Lo Zoom, chiamato Bioparco, non è altro che uno zoo con poche barriere. Ma sinceramente non l'ho trovato migliore di altri zoo in cui sono stata (zoo safari di Pombia, zoo di Falconara..). Sono carini gli allestimenti ed è pieno di punti ristoro di vario tipo come kebab, pizzeria, ristorante, buffet e zone per il pranzo al sacco con tavoli e panche. Ci sono anche 3 negozi di souvenir. La cosa carina, che però noi non abbiamo fatto, è la zona piscina, la Bolder Beach, che prevede un biglietto a parte. E' una vera e propria piscina, con tanta sabbia e un allestimento fantastico. Di carino ha dei punti di osservazione dove, attraverso dei vetri, si possono ammirare i pinguini e la vasca dell'ippopotamo con la sensazione, quindi, di nuotare con loro. A K., mia figlia, è piaciuto comunque moltissimo e questa è la cosa importante!
Muba: Museo dei Bambini
In un post precedente avevo parlato della location, ora parlerò del museo vero e proprio. Ci sono andata in gita con la scuola materna dove lavoro. Ovviamente, venendo da Pavia, abbiamo dovuto affittare un pullman che ci ha portato davanti alla Rotonda della Besana. L'ingresso era previsto e prenotato per le 11, quindi abbiamo approfittato del tempo a nostra disposizione per fare una bella merenda nel bel parco della Rotonda. All' ora prevista siamo entrati, hanno fatto togliere le scarpe ai bimbi e ci hanno fatto accomodare in una grande stanza denominata Spazio Remida. Al centro un tappeto enorme e rosso (su cui si sono seduti i bambini) e ai lati degli scaffali di metallo colmi di scatole piene di qualunque materiale. I ragazzi del Muba spiegano che questi materiali sono tutti provenienti da scarti di fabbrica o magazzino e che i bambini devono giocare, manipolare, sentire, odorare questi materiali e costruirci qualcosa. I bambini, dopo i primi tentennamenti, si lanciano nella costruzione di vari cose, e io anche: castelli, tavoli per il thè, automobili.. quanta fantasia!! Si sono divertiti moltissimo
Il museo è anche composto da un altro percorso, al momento dedicato alle scatole, ma anche quello su prenotazione.
All'interno si trovano anche un bistrot e un bookshop.
I percorsi e i laboratori cambiano, quindi informatevi prima di andare.
Il costo del biglietto per le famiglie è di 6 euro per i bambini e 8 per gli adulti, ma a questo prezzo potrete accedere ad una sola attività.
Insomma, il mio giudizio è abbastanza positivo.. tranne per il prezzo che sinceramente, per quello che si va a fare, mi pare un po' caro.
Il museo è anche composto da un altro percorso, al momento dedicato alle scatole, ma anche quello su prenotazione.
All'interno si trovano anche un bistrot e un bookshop.
I percorsi e i laboratori cambiano, quindi informatevi prima di andare.
Il costo del biglietto per le famiglie è di 6 euro per i bambini e 8 per gli adulti, ma a questo prezzo potrete accedere ad una sola attività.
Insomma, il mio giudizio è abbastanza positivo.. tranne per il prezzo che sinceramente, per quello che si va a fare, mi pare un po' caro.
sabato 7 giugno 2014
Morbo di Madelung: la cura (ovvero l'operazione)
Dopo la diagnosi a 8/9 anni di distanza dai primi sintomi, ecco che mi viene comunicato che dovrò essere operata. Nel frattempo il Dottor. Dacatra mi fa mettere una polsiera da mettere soprattutto la notte, cosa che mi stupisce, per cui chiedo "come mai soprattutto la notte?" "Perché di giorno puoi accorgerti dei movimenti che fai e controllarli, mentre di notte, mentre dormi no e il tuo polso può assumere posizioni che peggiorerebbero la situazione." E così ne acquisto una per ben 52.000 lire, con una placca di metallo da inserire all'interno che impedisce qualunque movimento di pronazione e supinazione oltre che di rotazione. Mi dava così fastidio che di notte, mentre dormivo, riuscivo a slacciarla e lanciarla. Mi svegliavo e la polsiera non c'era più, scaraventata dall'altra parte della stanza. A dicembre vengo ricoverata presso il Gaetano Pini e dopo vari accertamenti, tra cui un paio di TAC, ecco che mi operano. Osteotomia correttiva con innesto osseo. L'operazione, della durata di 4 ore, consiste nella rottura (chirurgica e millimetricamente studiata) dell'ulna nella quale, in tale rottura, verrà inserito un pezzo di osso triangolare prelevato dalla mia anca (in modo da creare una sorta di leva) e bloccato il tutto con una placca a T di metallo con 7 viti. 11 punti di sutura al braccio e un paio sull'anca e, per finire, un mezzo gesso (in gergo "doccia"). Dopo una decina di giorni mi hanno tolto i punti e sostituito la "doccia" con un vero e proprio gesso per altri 40 giorni e, una volta tolto, fisioterapia per un paio di mesi. Insomma, non è stata una passeggiata. Come sto adesso? Abbastanza bene. Il dolore non c'è più e sono ritornata ad usare il mio braccio destro, ma non ho comunque tutta la mobilità e la capacità motoria che avrei dovuto avere. Scrivere a mano per molto tempo, disegnare, giocare a pallavolo, sono attività che comunque mi creano dolore, se pur lieve rispetto a prima. Ma se non mi fossi operata, se non avessero scoperto cosa avevo, a quest'ora non potrei fare nulla. In conclusione, qualsiasi male o disagio abbiate, non rinunciate mai a cercare una diagnosi perché troppo spesso i medici oggi ci dicono che sarà lo stress oppure che viste le analisi fatte senza esiti significativi vuol dire che tutto va bene. No, non va bene, qualcosa c'è e di analisi ce ne sono sempre da fare. Cambiate medico e trovatene uno che abbia voglia di curarvi o guarirvi realmente. Magari, una volta, vi racconterò altre storie, mie e di altre persone a me vicine, di malattie misteriose, a volte gravi, a cui i medici non hanno dato peso, fino a quando..ma sono altre storie.
sabato 31 maggio 2014
Morbo di Madelung: la scoperta
Da qualche giorno, non so perché, continuo a pensare a questa malformazione del polso che ho, e ho deciso di parlarne qui. Prima di farlo, mi sono letta pagine e pagine su internet, ma nessuna mi ha soddisfatto. Infatti, se fate una ricerca, vi troverete a leggere pagine scritte in "dottorese" in cui non si capisce nulla, pagine in cui questa malformazione viene descritta in tre righe e pagine in cui viene associata ad altre patologie importanti (Turner o Leri-Weill) che magari non avete e di conseguenza non vi ritrovate nel quadro clinico.
Io forse sbaglierò qualcosa, ma questa è la mia storia.. imperfetta.
Verso i 9/10 anni, dopo una brutta caduta sui pattini da ghiaccio in cui mi sono fatta tutta la pista sulla pancia arrivando al muretto di recizione sbatendo violentemente il braccio destro ma senza essermi fatta nulla se non una gran botta, ho cominciato a lamentare di tanto in tanto, dolore al polso, ho fatto delle radiografie, ma tutto era a posto.
A 11/12 anni comincio a fare pallavolo e il dolore aumenta sia di intensità che di frequenza. Vista l'attività sportiva e il tipo di dolore, mi viene diagnosticata una tendinite che però non passa, ne con vari antidolorifici e antinfiammatori, ne con l'interruzione della pallavolo. Alla fine delle medie il dolore era forte e costante e la mobilità della mia mano compromessa: non riuscivo nemmeno a tagliarmi una bistecca.
Inizio il liceo artistico e ormai il mio polso è talmente compromesso che al secondo anno rimango 4 mesi senza poter ne scrivere ne tantomeno disegnare. Nel frattempo continuo a fare radiografie e ecografie, la diagnosi è sempre tendinite, ma mi viene anche detto che nell'ecografia non la vedono. Ormai il mio braccio destro è solo un'appendice del mio corpo. Per fortuna sono ambidestra e tante cose riesco a farle con la sinistra. Ormai rassegnata a una vita di dolore (mi svegliavo di notte in lacrime) e praticamente senza poter usare una mano, mia mamma mi propone di fare un'ultima visita da un nuovo ortopedico all'ospedale Gaetano Pini di Milano. Li incontro il dottor Ugo Dacatra. Prende una radiografia di qualche anno prima, gli dà una veloce occhiata e dice:"ecco qui, hai il Morbo di Madelung, vedi?". Vedo? Cosa devo vedere? Mi spiega che ho una rara malformazione genetica, ereditaria, femminile, bilaterale e degenerativa. Praticamente l'ulna, osso dell'avambraccio, è curvato in maniera anomala e spinge in fuori l'altro osso, il radio (che si vede anche semplicemente guardandomi il braccio, ma io ho sempre pensato che si vedeva perché ero magra) e sfrega contro il semilunare del metacarpo (ovvero contro l'ossicino centrale della mano) che è già corroso per metà. Mi dice che devo essere operata perché rischio di non poter più utilizzare la mano. Mi spiega che è una malformazione strana perché ci si nasce ma ci sono persone che non sanno di averla finché non si subisce un trauma (una botta, una rottura, un uso eccessivo) che fa innescare il processo degenerativo. E finché non mi farà male, quindi non sarà partito il processo degenerativo, il braccio sinistro potrà non essere operato.
Io forse sbaglierò qualcosa, ma questa è la mia storia.. imperfetta.
Verso i 9/10 anni, dopo una brutta caduta sui pattini da ghiaccio in cui mi sono fatta tutta la pista sulla pancia arrivando al muretto di recizione sbatendo violentemente il braccio destro ma senza essermi fatta nulla se non una gran botta, ho cominciato a lamentare di tanto in tanto, dolore al polso, ho fatto delle radiografie, ma tutto era a posto.
A 11/12 anni comincio a fare pallavolo e il dolore aumenta sia di intensità che di frequenza. Vista l'attività sportiva e il tipo di dolore, mi viene diagnosticata una tendinite che però non passa, ne con vari antidolorifici e antinfiammatori, ne con l'interruzione della pallavolo. Alla fine delle medie il dolore era forte e costante e la mobilità della mia mano compromessa: non riuscivo nemmeno a tagliarmi una bistecca.
Inizio il liceo artistico e ormai il mio polso è talmente compromesso che al secondo anno rimango 4 mesi senza poter ne scrivere ne tantomeno disegnare. Nel frattempo continuo a fare radiografie e ecografie, la diagnosi è sempre tendinite, ma mi viene anche detto che nell'ecografia non la vedono. Ormai il mio braccio destro è solo un'appendice del mio corpo. Per fortuna sono ambidestra e tante cose riesco a farle con la sinistra. Ormai rassegnata a una vita di dolore (mi svegliavo di notte in lacrime) e praticamente senza poter usare una mano, mia mamma mi propone di fare un'ultima visita da un nuovo ortopedico all'ospedale Gaetano Pini di Milano. Li incontro il dottor Ugo Dacatra. Prende una radiografia di qualche anno prima, gli dà una veloce occhiata e dice:"ecco qui, hai il Morbo di Madelung, vedi?". Vedo? Cosa devo vedere? Mi spiega che ho una rara malformazione genetica, ereditaria, femminile, bilaterale e degenerativa. Praticamente l'ulna, osso dell'avambraccio, è curvato in maniera anomala e spinge in fuori l'altro osso, il radio (che si vede anche semplicemente guardandomi il braccio, ma io ho sempre pensato che si vedeva perché ero magra) e sfrega contro il semilunare del metacarpo (ovvero contro l'ossicino centrale della mano) che è già corroso per metà. Mi dice che devo essere operata perché rischio di non poter più utilizzare la mano. Mi spiega che è una malformazione strana perché ci si nasce ma ci sono persone che non sanno di averla finché non si subisce un trauma (una botta, una rottura, un uso eccessivo) che fa innescare il processo degenerativo. E finché non mi farà male, quindi non sarà partito il processo degenerativo, il braccio sinistro potrà non essere operato.
sabato 24 maggio 2014
La Rotonda della Besana
Oggi vorrei parlare di un posto a me caro, dove, da ragazzina, passavo bei pomeriggi in compagnia dei miei amici: La Rotonda della Besana.
In realtà parlerò di questo luogo in 2 distinti post: in questo ne farò un ritratto più storico, nel prossimo (settimana prossima) uno su come è oggi, ovvero un museo dedicato ai bambini.
La rotonda si trova in via Besana, zona Piazza Cinque Giornate. E' un edificio tardo barocco con al suo interno una chiesa, oggi sconsacrata, dedicata a San Michele, e tutto attorno un porticato a segmenti d'arco e mattone a vista che circonda un parco.
La Rotonda nasce come fossa cimiteriale dell'Ospedale Maggiore. Fin dalla sua nascita nel 1456, l'Ospedale fu dotato di un'area cimiteriale in cui seppellire i deceduti al suo interno. Alla fine del XVII secolo, il sepolcro si rilevò insufficiente e inadeguato alle sue esigenze igieniche. Si decise, quindi, di costruirne un altro in un terreno nei pressi delle mura di Porta Tosa (Porta Vittoria - oggi Piazza Cinque Giornate) e nel 1969 venne edificato il nuovo cimitero con la chiesa di San Michele ai Nuovi Sepolcri. Per collegarlo all'Ospedale, fu costruito un ponte sulla cerchia dei navigli nei pressi dell'ingresso posteriore, in Via Francesco Sforza, di cui tuttora è visibile la Porta della Meraviglia. Poiché anche i vasti ossari collocati nei sotterranei della chiesa divennero insufficienti, nel 1719 venne realizzato il porticato circostante, terminato nel 1731. Il complesso era allora noto come "Foppone dell'Ospedale", dalla voce milanese "foppa" significante appunto "fossa", con cui venivano denominati i cimiteri di Milano. Vi furono sepolte quasi centocinquantamila persone. La chiesa fu progettata dall'Architetto Attilio Arrigoni e il porticato da Francesco Croce con il contributo dell'ingegnere Carlo Francesco Raffagno. Dopo il 1792 l'edificio venne dismesso, in seguito alla legislazione sanitaria austriaca che imponeva di spostare i cimiteri fuori dalla cerchia cittadina. Nel 1807, durante la dominazione napoleonica, l'architetto Luigi Cagnola ideò un progetto per trasformare il complesso in Pantheon del Regno Italico di cui Milano era capitale. Con la caduta di Napoleone e la riannessione all'Austria, il progetto fu accantonato. Fu di volta in volta caserma, fienile, cronicario, lavanderia dell'ospedale fino al 1940; seguì un periodo di degrado, che ebbe fine con l'acquisto da parte del Comune di Milano e la sua totale ristrutturazione.
Oggi è sede del Muba (Museo dei Bambini) e presto con la Scuola Materna per cui lavoro, andremo a visitarlo..quindi il museo ve lo racconterò la prossima volta!
In realtà parlerò di questo luogo in 2 distinti post: in questo ne farò un ritratto più storico, nel prossimo (settimana prossima) uno su come è oggi, ovvero un museo dedicato ai bambini.
La rotonda si trova in via Besana, zona Piazza Cinque Giornate. E' un edificio tardo barocco con al suo interno una chiesa, oggi sconsacrata, dedicata a San Michele, e tutto attorno un porticato a segmenti d'arco e mattone a vista che circonda un parco.
La Rotonda nasce come fossa cimiteriale dell'Ospedale Maggiore. Fin dalla sua nascita nel 1456, l'Ospedale fu dotato di un'area cimiteriale in cui seppellire i deceduti al suo interno. Alla fine del XVII secolo, il sepolcro si rilevò insufficiente e inadeguato alle sue esigenze igieniche. Si decise, quindi, di costruirne un altro in un terreno nei pressi delle mura di Porta Tosa (Porta Vittoria - oggi Piazza Cinque Giornate) e nel 1969 venne edificato il nuovo cimitero con la chiesa di San Michele ai Nuovi Sepolcri. Per collegarlo all'Ospedale, fu costruito un ponte sulla cerchia dei navigli nei pressi dell'ingresso posteriore, in Via Francesco Sforza, di cui tuttora è visibile la Porta della Meraviglia. Poiché anche i vasti ossari collocati nei sotterranei della chiesa divennero insufficienti, nel 1719 venne realizzato il porticato circostante, terminato nel 1731. Il complesso era allora noto come "Foppone dell'Ospedale", dalla voce milanese "foppa" significante appunto "fossa", con cui venivano denominati i cimiteri di Milano. Vi furono sepolte quasi centocinquantamila persone. La chiesa fu progettata dall'Architetto Attilio Arrigoni e il porticato da Francesco Croce con il contributo dell'ingegnere Carlo Francesco Raffagno. Dopo il 1792 l'edificio venne dismesso, in seguito alla legislazione sanitaria austriaca che imponeva di spostare i cimiteri fuori dalla cerchia cittadina. Nel 1807, durante la dominazione napoleonica, l'architetto Luigi Cagnola ideò un progetto per trasformare il complesso in Pantheon del Regno Italico di cui Milano era capitale. Con la caduta di Napoleone e la riannessione all'Austria, il progetto fu accantonato. Fu di volta in volta caserma, fienile, cronicario, lavanderia dell'ospedale fino al 1940; seguì un periodo di degrado, che ebbe fine con l'acquisto da parte del Comune di Milano e la sua totale ristrutturazione.
Oggi è sede del Muba (Museo dei Bambini) e presto con la Scuola Materna per cui lavoro, andremo a visitarlo..quindi il museo ve lo racconterò la prossima volta!
domenica 4 maggio 2014
Bambinfestival
Vorrei segnalare un evento che si terrà a Pavia dal 17 maggio al 1 giugno 2014: Bambinfestival
Riportando ciò che c'è scritto sul sito "il primo e unico Festival della città di Pavia interamente dedicato ai bambini e alle bambine, realizzato grazie alla sinergia e collaborazione di oltre 100 associazioni ed enti non profit che, muovendosi con un obiettivo comune, hanno deciso di offrire ai bambini e alle loro famiglie un ricco ed interessante programma di iniziative.
Un Festival dedicato ai bambini, ai loro insindacabili diritti ed agli strumenti culturali ed artistici per promuoverli e diffonderli: l’animazione, il gioco, il teatro , la musica, lo sport, la lettura, l’arte, ecc.."
Ho letto il programma e sinceramente, per quel che riguarda me e K., non ho trovato molto che mi garbasse. Le uniche cose a cui vorrei partecipare sono:
Riportando ciò che c'è scritto sul sito "il primo e unico Festival della città di Pavia interamente dedicato ai bambini e alle bambine, realizzato grazie alla sinergia e collaborazione di oltre 100 associazioni ed enti non profit che, muovendosi con un obiettivo comune, hanno deciso di offrire ai bambini e alle loro famiglie un ricco ed interessante programma di iniziative.
Un Festival dedicato ai bambini, ai loro insindacabili diritti ed agli strumenti culturali ed artistici per promuoverli e diffonderli: l’animazione, il gioco, il teatro , la musica, lo sport, la lettura, l’arte, ecc.."
Ho letto il programma e sinceramente, per quel che riguarda me e K., non ho trovato molto che mi garbasse. Le uniche cose a cui vorrei partecipare sono:
- Giovedì 29 maggio ore 17.00: "Io credo nelle fate". Laboratorio di animazione e manualità. Piccoli racconti accompagnati da giochi e suggestioni visive e sensoriali per entrare nel magico mondo delle fate. Creazione di una lanterna delle fate realizzata con vasetti di vetro e polvere fluorescente. Adatto ai bambini dai 3 ai 6 anni. Prenotazione obbligatoria.
- Domenica 1 giugno (ma lo fanno anche il 25 maggio) ore 10.00: "Se tu fossi.. un re o una regina! Alla scoperta del Castello Visconteo." Percorso di visita esperienziale rivolto alle famiglie con bambini, per conoscere il castello tramite una borsa-kit contenente mappe, giochi, indovinelli. Adatto ai bambini dai 3 agli 11 anni. Prenotazione obbligatoria.
Fai: via lattea
Oggi, con nonna Laura e K., siamo andate al Castello Sforzesco di Milano dove si teneva una manifestazione chiamata Via lattea organizzata dal FAI. Eravamo andate per vedere gli aquiloni, ma siamo arrivate troppo tardi e in realtà il volo si teneva in piazza Duomo (la nonna aveva letto male!). In ogni caso c'erano le bancarelle con prodotti agricoli e biologici e ci siamo quindi fatte comunque un giro, preso un palloncino, comprato gallette di riso e mais (K. le ha assaggiate e me le ha fatte comprare..se ne è mangiata quasi un pacco!) e pistilli di zafferano! Non sono una maniaca del biologico e roba del genere, ma mi piacciono le cose buone e se ne trovo a buon prezzo le compro!
Comunque settimana prossima ci sarà un'altra manifestazione, ma questa volta sul naviglio della Martesana, tra Cernusco e Gorgonzola. Chissà, magari ci andremo!
Comunque settimana prossima ci sarà un'altra manifestazione, ma questa volta sul naviglio della Martesana, tra Cernusco e Gorgonzola. Chissà, magari ci andremo!
Soncino Fantasy
Musicanti del Soncino Fantasy |
Un pò di giardinaggio: la surfinia o petunia
Surfinia e petunia del mio balcone |
Infatti il mio non è affatto un pollice verde, bensì nero, molto nero: riesco a far morire piante grasse, piante acquatiche..insomma, tutto! Tranne lei, la Surfinia o Petunia (la differenza sta che la prima è cascante mentre la seconda no)
Mi è stata regalata 2 anni fa ed è stato amore a prima vista! I fiori sono grandi, tanti e dai colori sgargianti e vivaci. Quella prima pianta era di un bel viola, poi ne ho avute di un bel rosso porpora con striature gialle e ora le ho di tutti i tipi (sempre sui toni del viola, colore preferito della mia bimba!).
Su tutti i siti di giardinaggio, troverete che la Surfinia (o Petunia) va tenuta non troppo al sole e arricchito il suo terriccio con del concime..bene, io ce l'ho in pieno sole e non utilizzo nessun concime. Semplicemente la annaffio ogni giorno con un pochino d'acqua e tiro via i fiori secchi semplicemente strappandoli via (se effettivamente sono secchi e da tirar via, verranno via senza fatica, altrimenti troverete una certa resistenza e quindi non andranno tolti). Unico neo: alla fine della stagione estiva è praticamente morta, soprattutto al ritorno dalle vacanze, e la devo buttare per poi ricomprarla l'anno dopo. Ma non costa molto, fra i 3 e i 7 euro.
martedì 22 aprile 2014
Parco delle cave - Milano
Mappa del parco delle cave |
lunedì 21 aprile 2014
Uova di pasqua
Anche quest'anno è arrivata la pasqua. Non è una festa che amo particolarmente, ma con una bimba in casa è inevitabile venirne coinvolti. Come in molte famiglie, anche nella mia è tradizione colorare le uova sode, ma essendo una famiglia "mista", abbiamo ben due tradizioni!! Nella mia famiglia di origine, è consuetudine colorare le uova semplicemente con dei pennarelli: ognuno decora a piacere il suo uovo che poi mette in un cestino insieme agli altri decorati da tutti i commensali. Durante il pranzo si mangia non il proprio uovo, ma quello disegnato da qualcun'altro. Nella famiglia di mio marito, invece, si usa tingerle di rosso con del colorante alimentare per poi regalarle ad amici e parenti.
Carino, comunque, è secondo me colorare le uova di vari colori utilizzando vari alimenti.
Carino, comunque, è secondo me colorare le uova di vari colori utilizzando vari alimenti.
- Marrone: caffè
- Arancione/rosso: cipolla rossa
- Giallo/arancione: cipolla bionda
- Verde: bieta o spinaci
- Blu: barbabietole
- Viola: uva o vino rosso
domenica 13 aprile 2014
Museo storia naturale
Oggi ho deciso di portare a vedere un museo che io credo di aver visto almeno 10 volte, ma ogni volta è affascinante e bellissimo: il Museo di storia naturale di Milano, all'interno dei giardini "Indro Montanelli" in Porta Venezia. Molti milanesi l'hanno visitato almeno una volta con la scuola.
Arrivati sul posto abbiamo visto una fila pressoché interminabile, ma in realtà era la coda per entrare alla mostra brain-cervello. Per il museo, invece, non solo non abbiamo fatto la fila, ma il biglietto è a costo zero, gratis!
Il giro è parecchio lungo, soprattutto se ci si sofferma su ogni targa e teca. Io, con una bimba di 4 anni a cui i cartelli non interessano e salta da una teca all'altra, ci ho messo un paio d'ore senza nemmeno vederlo tutto perché al terzo piano non siamo saliti.
Direi che il museo potrebbe essere suddiviso in 4 sezioni (almeno quelle che abbiamo visto noi):
Arrivati sul posto abbiamo visto una fila pressoché interminabile, ma in realtà era la coda per entrare alla mostra brain-cervello. Per il museo, invece, non solo non abbiamo fatto la fila, ma il biglietto è a costo zero, gratis!
Il giro è parecchio lungo, soprattutto se ci si sofferma su ogni targa e teca. Io, con una bimba di 4 anni a cui i cartelli non interessano e salta da una teca all'altra, ci ho messo un paio d'ore senza nemmeno vederlo tutto perché al terzo piano non siamo saliti.
Direi che il museo potrebbe essere suddiviso in 4 sezioni (almeno quelle che abbiamo visto noi):
- Entomologia: farfalle e insetti
- Paleontologia: fossili vegetali, fossili animali e dinosauri
- Storia naturale dell'uomo: evoluzione, progressi culturali, utensili
- Zoologia dei vertebrati: animali dei giorni nostri, molti in atteggiamenti e allestimenti che riproducono l' ambiente naturale in cui l'animale vive
domenica 30 marzo 2014
Albania: viaggio di ritorno
Un altro disastro!
Come precedentemente detto, abbiamo prenotato i biglietti con la compagnia aerea blu-express e all'andata abbiamo avuto un ritardo sulla partenza di quasi 5 ore. Questa volta no, è partito perfettamente puntuale e atterrato con addirittura 10 minuti di anticipo. I problemi sono stati altri. Al check-in, fatto alle 5.45 del mattino, troviamo una signora bionda italiana che ci chiede se fossimo diretti a Milano o Bologna e ci dirige verso il giusto check-in. Lo steward di terra ci controlla i biglietti e ci comunica che i bagagli a mano sarebbero stati stivati perché l' aereo era pieno e c'era il rischio che non ci stessero tutti nelle cappelliere. Ci pesa i bagagli e in quel momento si ripresenta la signora bionda che, con tono acido ma cordiale, mi dice che due delle quattro valigie erano fuori misura. Le valigia erano perfettamente in misura, invece, visto che le avevo precedentemente misurate ed erano tra l'altro le stesse con cui ero partita. Comunque mi dice di svuotarle un po' e che anche se avessero ecceduto un po' coi kg me le avrebbe stivate comunque senza sovrapprezzo. Tolgo dalla valigia blu un cappotto che tanto non mi serviva, la signora si allontana e lo steward mi fa segno di sbrigarmi a dargli le valigia prima che la signora torni dicendoci che è una responsabile della compagnia e che è tutta mattina che stressa. In effetti sento anche altri passeggeri brontolare quando gli viene detto che i bagagli sono fuori misura. Partiamo e atterriamo senza intoppi, prendiamo la navetta che da Malpensa ci porterà a Milano centrale. Scendiamo, prendiamo le valigie e mi accorgo che una cerniera è aperta. Arrivata a casa disfo le valigie e l'ultima che apro è la valigia blu e.. sorpresa!!! La valigia era stata aperta, trafugata e mancava un profumo. Io non voglio puntare il dito su nessuno, ma chissà perché la valigia aperta è stata proprio quella da cui ho tolto un cappotto che, se ci fosse ancora stato, non avrebbe permesso alla valigia di richiudersi una volta buttata sottosopra. Non so se utilizzerò ancora questa compagnia aerea. D'altro canto c'è da dire che mio suocero non ha avuto nessunissimo problema ne all'andata ne al ritorno.
Come precedentemente detto, abbiamo prenotato i biglietti con la compagnia aerea blu-express e all'andata abbiamo avuto un ritardo sulla partenza di quasi 5 ore. Questa volta no, è partito perfettamente puntuale e atterrato con addirittura 10 minuti di anticipo. I problemi sono stati altri. Al check-in, fatto alle 5.45 del mattino, troviamo una signora bionda italiana che ci chiede se fossimo diretti a Milano o Bologna e ci dirige verso il giusto check-in. Lo steward di terra ci controlla i biglietti e ci comunica che i bagagli a mano sarebbero stati stivati perché l' aereo era pieno e c'era il rischio che non ci stessero tutti nelle cappelliere. Ci pesa i bagagli e in quel momento si ripresenta la signora bionda che, con tono acido ma cordiale, mi dice che due delle quattro valigie erano fuori misura. Le valigia erano perfettamente in misura, invece, visto che le avevo precedentemente misurate ed erano tra l'altro le stesse con cui ero partita. Comunque mi dice di svuotarle un po' e che anche se avessero ecceduto un po' coi kg me le avrebbe stivate comunque senza sovrapprezzo. Tolgo dalla valigia blu un cappotto che tanto non mi serviva, la signora si allontana e lo steward mi fa segno di sbrigarmi a dargli le valigia prima che la signora torni dicendoci che è una responsabile della compagnia e che è tutta mattina che stressa. In effetti sento anche altri passeggeri brontolare quando gli viene detto che i bagagli sono fuori misura. Partiamo e atterriamo senza intoppi, prendiamo la navetta che da Malpensa ci porterà a Milano centrale. Scendiamo, prendiamo le valigie e mi accorgo che una cerniera è aperta. Arrivata a casa disfo le valigie e l'ultima che apro è la valigia blu e.. sorpresa!!! La valigia era stata aperta, trafugata e mancava un profumo. Io non voglio puntare il dito su nessuno, ma chissà perché la valigia aperta è stata proprio quella da cui ho tolto un cappotto che, se ci fosse ancora stato, non avrebbe permesso alla valigia di richiudersi una volta buttata sottosopra. Non so se utilizzerò ancora questa compagnia aerea. D'altro canto c'è da dire che mio suocero non ha avuto nessunissimo problema ne all'andata ne al ritorno.
Gezuar ditelindjen
20 marzo 2014
Festa carinissima in un ristorante nemmeno segnalato da un' insegna vicino a Lushnje!!
Canti, balli e tanto cibo ma soprattutto tanti amici e parenti per festeggiare gli 80 anni del bis-nonnino!!!
AUGURI!!!!
Ricette: Llokum
I Llokum sono dolcetti di origine turca zuccherose e dolcissime , di tradizione molto antica.
Questa ricetta l'ho trovata su internet, ma credo ve ne siano svariate varianti.
INGREDIENTI PER LO SCIROPPO
un cucchiaio di succo di limone
840g di zucchero semolato
375g di acqua
INGREDIENTI PER IL SECONDO COMPOSTO
un cucchiaino di cremortartaro
135g di amido di mais
688g di acqua
acqua di rose (o succo di arancia, limone ,sciroppo di menta...)
zucchero a velo o farina c cocco
frutta secca a piacere
PROCEDIMENTO
Mettere sul fuoco il succo di limone, 840g di zucchero semolato ed 375g di acqua e portare a bollore. Appena bolle abbassare un po' il fuoco e attendere finche' una goccia di composto ,versata su un piattino , rimane morbida ma lavorabile tra due dita (ci vuole un po').
Nel frattempo che lo sciroppo bolle, preparare il secondo composto mettendo in una pentola capace il cremortartaro e l'amido di mais. Versare a poco a poco l'acqua fredda e girare con una frusta eliminando gli eventuali grumi.Porre su fuoco medio/basso e ,sempre mescolando fare addensare finche' non diventa quasi schiumoso. Versare lo sciroppo preparato in precedenza sul secondo composto, mettere sul fuoco e cominciare a girare prima con una frusta per sciogliere bene il tutto, poi con un mestolo di legno. Appena bolle abbassare il fuoco e far cuocere , mescolando spesso, circa un'ora e mezzo. Alla fine unire 2 cucchiai di acqua di rose o dell'aroma scelto. A piacere si possono aggiungere pistacchi ,nocciole , mandorle tritati. Alla fine avrà una consistenza gelatinosa e tendera' a staccarsi dalle pareti. Versare il tutto in una teglia quadrata o rettangolare foderata con carta forno leggermente unta di olio di semi, livellando con il mestolo per avere un strato di circa 2 cm di spessore. Lasciare freddare tutta la notte a temperatura ambiente, poi il giorno dopo rovesciare il composto su un tagliere. Con un coltello affilato e leggermente unto tagliare delle strisce e poi dei cubetti che rotoleremo nello zucchero a velo o nella farina di cocco.
Giornata al mare
In questa settimana in Albania, frenetica e piena di impegni, siamo riusciti comunque a prenderci un giorno tutto per noi e simo andati al mare. Nonostante sia la quarta volta che vado in Albania, non ero mai andata al mare, cioè, avevo visto il mare e visitato città marittime, ma non ero mai andata in spiaggia. Mio cognato ci porta in una bella spiaggia fino a qualche anno fa inaccessibile perché di proprietà militare (vicino tutt'ora vi è una base). Da Tirana ci vuole circa un oretta, direzione Durazzo e poi prendere per Maminas fino ad arrivare a Gjiri i lalzit. La strada è nuova come tutta la zona. Trovo sia uno dei posti più puliti e ordinati dell' Albania. Sulla spiaggia hanno creato un bel "bagno" con vialetti e palme, un ristorante e un bar. C'è anche un parchetto per i bimbi. La giornata era calda ma ventosa, ma quella pazzarella di K. si è comunque buttata in acqua!! Bellissima giornata!
Fidanzamento
Sicuramente sbaglierò qualcosa nel spiegare come funziona in Albania un fidanzamento, ma questo è ciò he ho vissuto e capito io. Nel novembre 2007 anche io quello che 8 mesi dopo sarebbe diventato mio marito, l' abbiamo fatto, ma nel nostro caso le cose sono andate diversamente perché è stato vissuto come se fosse un matrimonio visto che ci saremmo sposati in Italia e la maggior parte degli amici e parenti non sarebbe potuta venire. Quindi i miei attuali suoceri ci hanno organizzato un pranzo in un ristorante caratteristico vicino Lushnje con una cinquantina di persone, balli tradizionali e moderni e canti.
Questa volta è il fratellino ormai 30enne che si è fidanzato e le cose sono state fatte in maniera più ortodossa e tradizionale e a mio avviso più complicata.
Sostanzialmente è l'incontro delle due famiglie e nel primo incontro l'uomo chiede la mano alla famiglia della ragazza; nel secondo incontro la famiglia di lei fa visita a casa di lui per assicurarsi che la figlia vada a vivere in un luogo e con una famiglia che la meriti. E' prassi, infatti, che almeno uno dei figli maschi rimanga a vivere con la famiglia d'origine anche una volta sposato e se nessuno vi è rimasto, l'ultimo che si sposerà sarà obbligato a rimanervi. Poi, come sempre, dipende dalla famiglia stessa se è di vecchie o nuove vedute. Nel l'ultimo incontro si festeggia al ristorante.
Ecco qui la cronostoria:
- Ore 7.30: suona la sveglia, mi preparo, mi trucco, preparo tutti i vestiti della bimba e scendo dalla parrucchiera a farmi fare qualche boccolo spendendo ben 2.50 Euro!!Torno a casa (4 piani a piedi che sembrano 6), gli ultimi ritocchi, qualche foto e usciamo di casa con destinazione casa della fidanzata.
- Ore 11.00: arriviamo a casa di lei, tutti eleganti e in super tiro, e appena ci aprono la porta mi ritrovo accecata dalla luce della videocamera che ci avrebbe ripreso per tutto il tempo. Ci sediamo nel salottino e ci mettiamo a chiacchierare.. o meglio, loro chiacchierano perché io non capisco nulla! Sul tavolino davanti al divano c'è un sacco di cose da mangiare: noccioline, cioccolatini, frutta fresca e secca, dolci tipici ecc.. non c'è nemmeno lo spazio per appoggiare i bicchieri! I bicchieri contenenti vengono portati dalla fidanzata con un vassoio che fa passare in porge agli ospiti in ordine di importanza: il futuro suocero, la futura suocera, i fratelli e sorelle, le loro mogli e mariti e infine il proprio papà, fratello mamma. I bicchieri contengono normalmente due diversi alcolici, uno per gli uomini più forte e uno per le donne più leggero e dolce (es: grappa e limoncino). Poi viene servito il Llokume, dolce tipico e tradizionale di questa occasione. Infine avviene lo scambio degli anelli o altro regalo prezioso. Nel caso dei nostri due piccioncini, lo scambio è stato fra un anello per lei e un orologio per lui.
- Ore 13.00: torniamo a casa. Abbiamo 1 ora di tempo per cambiarci d' abito e preparare il tavolino con tutte le cosine da mangiare. Ma mia suocera entra ne panico, pensa che abbiamo preparato troppe poche cose (in realtà il nostro tavolino è più grande e di conseguenza sembra più vuoto) e io e mio marito ci inveniamo di tutto per rimpinguare il buffet. Questa volta sul tavolino trovano posto grissini con avvolti salame e prosciutto crudo, caramelle di bresaola con ripieno di Philadelphia, salamini, macedonia servita in cestini di mele, praline al cocco e cacao e le solite noccioline, cioccolatini, frutta secca.
- Ore 14.00: eccoli! Arriva la famiglia di lei. I soliti saluti, la solita videocamera col super faretto sparato negli occhi, le solite chiacchiere che io non capisco. Questa volta a dover portare il vassoio sono io, ma questa voltala cos è meno formale perché, non conoscendo le tradizioni, combino un guaio dietro l'altro facendo ridere tutti! Meglio così, finalmente si è meno formali e più sorridenti! Servo i soliti due alcolici, crema di whisky e sambuca, e il tradizionale Llokume comprato la mattina stessa.
- Ore 16.00: la famiglia di lei e se ne va e noi abbiamo qualche ora di riposo. Io mi abbiocco.
- Ore 18.00: terzo cambio d'abito. Andiamo in un nuovo e bellissimo ristorante. Da fuori sembra un antico e maestoso castello, in realtà è una nuova costruzione. La struttura è fantastica, il giardino bellissimo con tanti piccoli balconcini e c'è pure un' attrezzatissimo parchetto giochi per bambini grandi e piccoli. L'interno è ben strutturato, con archi e colonne in stile. Buono il cibo e ottimo il prezzo di circa 11 euro a testa per delle grigliate di carne, patatine fritte, verdure varie, una specie di tortino di formaggio fuso e tanta birra. Peccato solo per le tovagliette di carta stile mensa.
- Ore 24.00: a nanna!!
La giornata è stata piacevole ma decisamente lunga e stancante! In ogni caso, AUGURI AI FIDANZATINI!!!!
sabato 29 marzo 2014
Albania: il viaggio di andata
Come sottotitolo aggiungerei "un disastro!"
Io, il maritino e la piccola K., dopo 3 anni, siamo tornati in albania per festeggiare gli 80 anni del bisnonno e fare il fidanzamento ufficiale (li si usa ancora) del fratello.
Quando ci eravamo andati le volte scorse, avevamo sempre utilizzato la compagnia aerea albanese belleair e ci eravamo sempre trovati bene, ma ora che la suddetta compagnia ha chiuso (dicono momentaneamente), abbiamo deciso di affidarci alla blu-express, prenoto i biglietti a gennaio al costo di 49.00 cad. a tratta.
La settimana prima, con la stessa compagnia, era partito mio suocero senza intoppi.
La partenza era prevista per le 9.40 da Milano Malpensa. Ci svegliamo alle 4, prendiamo il treno delle 6 per Milano centrale e li il bus per Malpensa. Arriviamo in perfetto orario per poter svolgere tutte le pratiche di imbarco. Chiedo all' ufficio informazioni dove possiamo fare il check-in, mi danno la mia informazione..e mi dicono anche che l'aereo partirà alle 14.00.
COSSAAAAAA???????? Si, l'aereo ha 4 ore e mezza di ritardo. E ora? Facciamo regolarmente il check-in e ci danno dei buoni per poter mangiare 2 panini o 1 pizza e con questo le compagnie aeree si puliscono la coscienza fregandosene del fatto che una bimba di 4 anni sia sveglia dalle 4 del mattino. Ma la mia piccola è forte, si è appostata ad un vetro e ha guardato per ore gli aerei partire chiedendo continuamente quale fosse il nostro.
Arriva il momento del pranzo, decidiamo di prendere la pizza e quando mi avvicino al banco per ordinarla, la pizzaiola mi urla "no pizza, no pizza" scambiandomi per straniera. Decidiamo di andare al Mc e poi, finalmente, al gate (che rischiamo di sbagliare!). Finalmente alle 14 ci imbarchiamo e verso le 14.30 partiamo. Cominciamo bene!
Io, il maritino e la piccola K., dopo 3 anni, siamo tornati in albania per festeggiare gli 80 anni del bisnonno e fare il fidanzamento ufficiale (li si usa ancora) del fratello.
Quando ci eravamo andati le volte scorse, avevamo sempre utilizzato la compagnia aerea albanese belleair e ci eravamo sempre trovati bene, ma ora che la suddetta compagnia ha chiuso (dicono momentaneamente), abbiamo deciso di affidarci alla blu-express, prenoto i biglietti a gennaio al costo di 49.00 cad. a tratta.
La settimana prima, con la stessa compagnia, era partito mio suocero senza intoppi.
La partenza era prevista per le 9.40 da Milano Malpensa. Ci svegliamo alle 4, prendiamo il treno delle 6 per Milano centrale e li il bus per Malpensa. Arriviamo in perfetto orario per poter svolgere tutte le pratiche di imbarco. Chiedo all' ufficio informazioni dove possiamo fare il check-in, mi danno la mia informazione..e mi dicono anche che l'aereo partirà alle 14.00.
COSSAAAAAA???????? Si, l'aereo ha 4 ore e mezza di ritardo. E ora? Facciamo regolarmente il check-in e ci danno dei buoni per poter mangiare 2 panini o 1 pizza e con questo le compagnie aeree si puliscono la coscienza fregandosene del fatto che una bimba di 4 anni sia sveglia dalle 4 del mattino. Ma la mia piccola è forte, si è appostata ad un vetro e ha guardato per ore gli aerei partire chiedendo continuamente quale fosse il nostro.
Arriva il momento del pranzo, decidiamo di prendere la pizza e quando mi avvicino al banco per ordinarla, la pizzaiola mi urla "no pizza, no pizza" scambiandomi per straniera. Decidiamo di andare al Mc e poi, finalmente, al gate (che rischiamo di sbagliare!). Finalmente alle 14 ci imbarchiamo e verso le 14.30 partiamo. Cominciamo bene!
domenica 9 marzo 2014
Carnevale: fata delle nevi
I vostri figli hanno fisse e passioni? La mia si: le fate! Di tutti i tipi, di tutti i generi, di tutti i colori! E così ecco che, dopo la festa di compleanno fatata (magari prossimamente ne parlerò), mi chiede di farla diventare una fata delle nevi. E visto che sono Milanese ma abito altrove, K ha la fortuna di poter festeggiare il carnevale due volte e di avere, quindi, due costumi. Mia suocera crea, ancora una volta, un corpetto, stavolta con filo bianco che aveva già, e io ci aggiungo strisce di stoffa tipo tulle, ricavata dalla tenda Lill di Ikea (3.50 Euro). Aggiungo ali, cerchietto e bacchetta (4 euro il tutto) e...ecco la mia fatina!!! In realtà il progetto originale prevedeva dei rami bianchi brillantinosi al posto delle ali (per avere l'effetto spoglio e ricoperto di neve), ma K, poco prima di uscire di casa mi dice "Mamma, è meglio se mettiamo le ali normali, con queste potrei fare del male a qualche bimbo". Saggia la mia bimba! Ed ecco un altro bel costume a meno di 10 Euro!! E la felicità di K che non ha prezzo!!
Carnevale: Rapunzel
Come ogni anno, chi ha figli come me, si ritrova a dover impazzire per negozi e negozietti alla ricerca disperata di un costume di carnevale che sia carino, economico, originale e che piaccia al bimbo in questione. Ma io ho una fortuna: sono estremamente creativa!!! Mi piace "far da me" e far fare agli altri per me! E così ho coinvolto mia suocera nella creazione del vestito di carnevale per K, la figlia! Con filo di scozia viola e lilla (Euro 7.50 per tre gomitoli) ha confezionato il corpetto a cui io poi ho aggiunto il nastrino viola e il tulle che avevo già in casa. Nonna Laura, invece, ha creato la treccia con la lana gialla (un gomitolo 2 Euro). E così abbiamo creato un bellissimo e originale costume da rapunzel con meno di 10 euro e con grande soddisfazione, nostra e della piccola K!!
martedì 4 marzo 2014
La signorina Rottermaier e le Isole Canarie
Beh, non so se l'ho scritto giusto, ma è così che mi chiamano al lavoro......
E non hanno tutti i torti. A volte sono pedante, rompiscatole, precisina, abitudinaria, quindi poco propensa ai cambiamenti. Credo di soffrire di una leggera forma di sindrome ossessivo compulsiva.... Perciò quando ho detto a mia figlia Maya che avevo pensato di trasferirci alle Canarie lei ha creduto che fossi impazzita o che mi fosse venuto un attacco improvviso di Alzheimer! Ma non è così, lo penso veramente. Questa vita comincia davvero a starmi stretta, così come a molti altri di questi tempi.
D'altra parte come si fa a non pensare di trasferirsi in un posto così????
L'idea mi è venuta improvvisamente una sera vedendo alla televisione un servizio dove alcune persone raccontavano di come era cambiata la loro vita trasferendosi all'estero. Prima di tutto per quanto riguarda la situazione economica, che in altri paesi consente di vivere una vita più "agiata", dato che il costo della vita è inferiore al nostro. Poi il senso della vita, più disteso, meno frenetico, molto più semplice e rilassante. Il pensiero di alzarsi alla mattina e vedere davanti a te non una strada asfaltata e trafficata di auto ma mare, sabbia, natura, sole. E un clima mite, praticamente una eterna primavera, che ti consente anche di avere una salute migliore. E un sacco di altre cose positive. Certo, è un salto nel buio, ma nella mia vita è una cosa che ho già fatto, e che anche se non è andata bene come speravamo io e mio marito, è stata una bella esperienza di cui comunque non mi sono mai pentita.
Nella vita bisogna anche rischiare, a volte, perché un domani potresti sempre pensare che se l'avessi fatto forse le cose sarebbero andate in un altro modo. E visto che mia figlia e la sua famiglia sono disposti a condividere con me questa pazzia....perché non provarci? Se le cose non cambiano, tra circa 1 anno e mezzo andrò finalmente in pensione, quindi perché non approfittarne e provare a cambiare? In fondo cosa lasciamo? Io una sorella e la sua famiglia che comunque vedo circa 3/4 volte l'anno, e che in ogni caso vedrei almeno una volta all'anno dato che lei ci va in ferie per 3 settimane, mia figlia e mio genero dei lavori sottopagati e non sicuri, si, le nostre case, ma tanto sono appartamenti in affitto e se dovessimo tornare con la coda tra le gambe....beh, troveremo come arrangiarci.
Ora si tratta solo di convincere anche il mio compagno. Anche lui vorrebbe andarsene, solo che lui pensa a Capo Verde anziché alle Canarie, non ho ancora capito perché. E questo sarebbe un problema, se non riesco a fargli cambiare idea.
A tutt'oggi, 21 Aprile 2014, Pasquetta, l'idea si è fatta sempre più forte. Tutto quello che ci succede intorno rafforza ogni giorno di più il convincimento di mollare tutto e andarcene. E non vediamo l'ora che mi confermino la data del pensionamento per poter cominciare i preparativi per farlo.
Dopo l'estate, in autunno, vorremmo riuscire ad andarci in ferie per un paio di settimane così da poter vedere e magari scegliere il posto dove poi trasferirci. E non vediamo l'ora di farlo.....
(Continua.....)
sabato 1 marzo 2014
shqiperi
Ksamil |
Pensate sia la Sardegna? O i Caraibi? Oppure le Canarie? Invece no, è l'Albania! Siamo abituati a vederla solo come un mare di gente disperata che cerca di sbarcare a Bari (8 agosto 1991) e invece è molto di più.
È uno stato piccolissimo di circa 28700 km quadrati (poco più della Lombardia) con circa 2.200.000 abitanti e con capitale Tirana. Uno stato piccolo di fronte alla Puglia, ma con una vastissima scelta paesaggistica, naturalistica, architettonica, culturale.
La prima volta che ci sono andata era il 2006. Ero un po' preoccupata sia per la gente che avrei incontrato sia per la situazione da "terzo mondo" che avrei trovato. Ma ci stavo andando con colui che ora è mio marito, di origine albanese, e dentro di me pensavo che nonostante tutto non poteva essere cosi tremendo, altrimenti non mi ci avrebbe portata. E infatti così era.
La gente è simpatica e cordiale e quasi tutti gli under 40 conoscono l'italiano (ma non lo parlano perché si vergognano di parlarlo male). Certo, alla vista di una turista i prezzi aumentavano improvvisamente, ma questo capita spesso anche in Italia. In 15 giorni abbiamo girato quasi tutto il centro-sud: Tirana, Kruje, Durazzo, Saranda, Elbasan, Fier, Lushnje, Berat, Pogradec (e da li abbiamo attraversato il confine e abbiamo passato una giornata in Macedonia), Korca, Gjirokastra, Borsh, Tepelena e Butrinti. Posti meravigliosi.
Tirana è la tipica città piena di grandi palazzi e di gente, con ottime università e tutti i servizi. Da vedere assolutamente il Museo Nazionale Storico (Muzeo Historik Kombetar) e la Moschea dove verrete invitati ad entrare per vedere com'è, facendo però (giustamente) attenzione a rispettarne le regole (x es. togliere le scarpe).
Ma la città che più mi è piaciuta e mi ha affascinata è stata Berat, una delle città più antiche, situata sulla riva destra del fiume Osum, è chiamata anche la "città delle 1000 finestre", ma io aggiungerei anche delle 1000 chiese visto che in uno spazio piccolissimo, all'interno del suo castello, ve ne erano ben 14.
Da vedere anche la Moschea e il Museo Etnografico, dove verrete catapultati in un'altra epoca con usi e costumi molto lontani dai nostri. ATTENZIONE: le lastre di pietra con cui sono lastricate le viuzze, sono scivolosissime!!!
Altro luogo assolutamente unico e speciale è Butrinti. Splendido museo a cielo aperto, non so quanto sia grande, ma credo di averci messo un'intero pomeriggio per vederlo tutto e fare migliaia di foto!
I resti archeologici più antichi risalgono ai secoli tra il X e l'VIII a.c per poi arrivare al XIX sec. d.c.
Infine segnalerei il sito archeologico di Apollonia, a 15 km dalla città natale di mio marito. All'interno vi sono resti di un'antico insediamento di epoca romana in cui risaltano i resti dell'antico tempio, e un monastero del XIII sec. d.c. il cui chiostro circonda la chiesa ortodossa dedicata a Maria, risalente al XIV sec. a.c.
Per raggiungere l'Albania, io consiglio di farlo in aereo e in 1 ora e mezza circa sarete li. Le compagnie aeree che noi usiamo sono la Airone e la Blue-panorama con partenza da Milano Orio al Serio e Malpensa. I prezzi possono variare da 45 Euro a 300 Euro a seconda del periodo di partenza.
Potreste andarci anche in auto, ma dovreste attraversare tutta l'ex Jugoslavia e sarebbe un po' lunghino.. a meno che non vogliate fare una vacanza attraverso tutti i Balcani. Infine potreste andarci in nave. Il viaggio dura credo circa 12 ore ma a queste vanno aggiunte le ore di treno, soprattutto se abitate al nord.
domenica 16 febbraio 2014
Marche o..
Marche mare |
Poi il 1° di febbraio mia mamma se ne esce con la frase più shoccante e seria che abbia mai pronunciato: "Andiamo a vivere alla Canarie?". Penso che è impazzita, che ormai la "vecchiaia" avanza e comincia a dire stupidaggini..ma il suo sguardo è tremendamente serio. Ok, mi dico, ci penso, mi informo, ma dentro di me penso sia il classico discorso utopistico..e io che oltre alle Marche sognavo i paesi scandinavi!!!
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